domenica 12 febbraio 2012

Credevo fosse un'amica invece era una stronza



E una bella sera, così come un fulmine a ciel sereno, dopo anni di sonno imperturbabile, a parte qualche incursione gnomesca (traduci Gabriele) dotato di pilota automatico nel nostro letto, accade quello che i bravi psicopedagogisti dicono che accada quando c'è qualcosa che non va nel bambino: mia figlia non vuole dormire più da sola, è terrorizzata dal buio, dice che non vuole chiudere gli occhi perchè vede tutto nero, e tu cerchi di minimizzare rispondendole : “ per forza amore è notte”.
Ma lei si trasforma, sembra Regan, la bambina indemoniata dell'esorcista, che scopri con orrore avere proprio dodici anni quando interpretò il film, indietreggia mentre io e suo padre ci avviciniamo e con due parole ci sistema per tutta l'estate “ vai via tu mostro (al padre) e pure tu (madre, io) tantro lo so che mi vuoi abbandonare sull'autostrada.”
Sdeng Sdeng e triplo sdeng, io e Luigi ci guardiamo avviliti, stremati, preoccupati, mentre lo gnomo in tutto ciò se ne dorme beato nella parte sottostante del letto a castello.
Cominciano consultazioni su internet, richieste d'aiuto ad amiche psicologhe, letture sul tema genitori e figli e adolescenti, e la realtà è che ognuno dice la sua, chi suggerisce di farla dormire con noi, chi di farla addormentare nel suo letto standole vicino, chi dice di provarci con le buone, chi di essere fermi e alleati nella decisione, insomma un casino.
Noi genitori che al primo pianto dei figli li abbiamo fatti dormire in stile koala nel lettone, noi che ci hanno regalato il libro “Fate la nanna” metodo Estivill e dopo la prima sera, al pianto più lungo di 5 minuti abbiamo sentenziato che di sicuro sto benedetto uomo o non c'aveva avuto figli, o aveva avuto dei vicini sordi , o semplicemente si era messo dei grossi tappi negli orecchi, e lo abbiamo riciclato come regalo indesiderato.
Abbiamo passato un estate in camper a fare la ninna nanna alla figlia, a coccolarla, poi stremati dalle continue incursioni notturne, ci siamo decisi a richiedere l'aiuto di uno specialista: la psicopedagogista, che in sei sedute, più una omaggio, due con me, tre con la bimba, una con entrambi i genitori, e l'ultima di saluti con lei, per la modica cifra di 420 euro è riuscita dove noi avevamo fallito.
La risposta in sintesi è stata: sì effettivamente Houston abbiamo un problema, in particolare con una compagna di scuola ( no ma va?), ma la bimba è molto intelligente ( lo sapevamo), buona (lo sapevamo 2) e quando sarà pronta esploderà (lo sapevamo 3 la vendetta.)
Cosa le avrà detto mai per farla riniziare a dormire? Non ci è dato sapere, perchè lei (la pedagogista) non ce l'ha detto, la figlia ha sentenziato se lo vuoi sapere lo devi chiedere a lei, insomma il finale è che la mia stella ha ricominciato a dormire da sola, con qualche coccola più lunga, qualche escabotage, ma soprattutto con il letto pieno di amici immaginari, che a quanto pare, aiuta.
Ma la cosa più bella è stata durante una delle mie sedute, in singola, quando raccontandole dei vari screzi subiti da mia figlia la pedagogista mi ha detto che non dovevo chiedere a lei perchè non reagisse, ma informarmi sul suo stato d'animo al momento dell'accaduto.
E così dopo un mesetto dalla terapia, Dodò esce da scuola e mi dice che la piccola infame l'ha presa in giro nello spogliatoio delle femmine, e io subito con il sangue al cervello ho alzato la voce esplodendo con un “ Dona ma perchè cazzz.....non le rispondi..ma io non lo so...” poi ho ripensato alle parole della psico, ho cambiato tono e le ho chiesto “ e dimmi amore tu come ti sei sentita quando lei ha detto questo?” mia figlia mi ha guardato chiededomi “mamma ti senti bene?perchè parli così? stai tranquilla quando il vaso sarà colmo io esploderò..” e la mia risposta è stata naturalmente montessoriana “ ma quanto cazzo è profondo sto vaso Dona? E soprattutto sei sicura che ce l'abbia un fondo?”.
Irene Vella

5 commenti:

  1. Ognuno di noi, chi più chi meno ha incontrato delle 'amiche'stronze nel corso della vita...più difficile è quando hai solo 12 anni... quando appunto il vaso ha un fondo profondo..tua figlia ha dato prova di essere una ragazzina matura comunque, riflessiva.. e per questo molto sensibile...ed è una bellissima qualità..la sua 'amica' diventerà semplicemente una donna acida e insoddisfatta!
    un bacio
    e buona domenica
    la tua
    Pippi

    RispondiElimina
  2. vedi noi? tutte amiche buone....
    i miei figli invece molti amici stronzi e son venuti a dormire con noi.
    Ed io, dentro avevo preoccupazione per queste paure, ma molto piacere ad averli con me e me li tenevo cucci cucci per tutta la notte, sperando che il travaso di amore potesse cacciare via i brutti pensieri.
    Forse bisogna studiare anche questo però....
    Ogni volta che ho raccontato a mia madre tutte le mie riflessioni di madre e tutti i miei studi sulla 'retroazione affettiva' e tutto il tempo che ho impiegato a parlare, capire, far capire, guardargli negli occhi, lei mi ha risposto che lei ai suoi tempi pensava solo 'passerà' e basta.
    Chi sbaglia e chi ha ragione?
    bacione

    RispondiElimina
  3. dimenticavo di dirti che mio figlio suona in un gruppo metal..... ma ha gli occhi da angelo.
    Giusto per aggiungere un'altra cosa che ci unisce.

    RispondiElimina
  4. bellissimo hai il figlio che suona in un gruppo metale o yeahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh ...secondo me siamo tutte buone e ogni tanto meno ma il cuore grande di sicuro ce l'abbiamo :)

    RispondiElimina
  5. hai voglia ad amiche insoddisfatte e infelici :)

    RispondiElimina