martedì 7 febbraio 2012

La guerra delle mamme


Pochi giorni fa ho letto un articolo intitolato così “E'scoppiata la guerra delle mamme, quelle che lavorano detestano quelle che stanno a casa, le sposate odiano le separate e viceversa. Chi vince? Per ora i papà.” Tanto per sottolineare il preconcetto che le donne non sappiano far gruppo.
All'inizio è stato un post anonimo arrivato di mattina: «Ehi, mamma lavoratrice: non ho nessuna intenzione di socializzare con la tua babysitter». Urbanbaby (portale americano) l’ha pubblicato fra i tanti, ignaro di pubblicare una bomba a orologeria . Quella frase buttata lì, infatti, era la dichiarazione ufficiale di guerra delle Sahm (Stay at Home Moms) alle Wohm (Work Outside Home Moms), delle mamme casalinghe alle mamme lavoratrici. Che non hanno tardato a replicare: «Mandiamo al parco le tate per non socializzare con tipe come te. Fatti una vita, nullità».
Ma provate voi ad essere una mamma/lavoratrice, ma non a tempo pieno, con orari flessibili, single durante la settimana, sposata nei fine, con due figli a carico, senza aiuti parentali, ma dotata di donna delle pulizie, e a vivere in una città di provincia: si scatenerà l'inferno.
Sono mamma di due bimbi, di lavoro vorrei fare la giornalista, dico vorrei perchè spesso le altre mamme dopo avermi chiesto cosa faccio nella vita, ed io aver risposto fiera “la giornalista”, mi sento ribattere “ah bello, e di lavoro cosa fai?”.
Sono anche una di quelle ritenuta fortunata dalle altre perchè dotata di un maschio e una femmina, che viene prontamente rimarcato con esclamazioni tipo “uhhh che bello hai fatto la coppia...la bimba per il babbo, e il bimbo per te, ehhh si sa i maschi per la mamma hanno un debole...” e via di luoghi comuni e non ci sono più le mezze stagioni, si stava meglio quando si stava peggio ecc....
Poi dopo avermi visto sola con le due belve più e più volte, si sono chieste se fossi separata, una si è spinta anche oltre, una mattina mi ha fermata chiedendomi “ cara, ma sei vedova?”, il marito, avvertito al telefono si è toccato prepotentemente i gioielli di famiglia, sottolineando il gesto con imprecazioni di vario genere.
Tutto questo perchè le due fazioni sposate/separate casalinghe/lavoratrici dovevano collocarmi, ed eventualmente tagliarmi fuori o dalle cene familiari o dalle feste in discoteca.
Grazie ad un'amica separata infatti ho scoperto che le sposate temono le separate come Superman la criptonite, e le temono ancora di più se gnocche e magre, anche se dimagrite di recente, poi se portano tacco 12 e smalto rosso sono sicuramente zoccole, quindi alla larga dai mariti.
Ho anche saputo che uno dei mariti dopo aver parlato più di dieci minuti con una mamma separata con nonchalance le ha detto “sai adesso devo andare via perchè altrimenti lo potrebbero dire a mia moglie..” (da notare che erano fuori dalla scuola insieme ad altri cento genitori.)
Scoperto che non sono separata, né vedova, ma solo che il marito lavora fuori, e torna per il fine settimana, si sono sprecati i “uhhh poverina..”, ma ho avuto il lasciapassare dalle sposate perchè dotata di compagno, e dalle separate perchè sono simpatica e anticonformista.
Ancora però non riescono a collocarmi dal punto di vista lavorativo, non ho orari, come le casalinghe, ma devo tornare a casa a scrivere, perchè ho delle scadenze, anche se non timbro il cartellino.
Apriti cielo quando si è saputo che per due giorni alla settimana ho una ragazza che mi aiuta nelle pulizie: “ ma a che ti serve?tu stai a casa...” e che compro la pizza o vado al Mac Donalds quando non riesco a cucinare: vade retro cibi pronti, la spesa si fa solo al mercato bio, e il menù si decide la domenica per tutta la settimana così ci si porta avanti.
Mi sento nel limbo in eterna lotta tra le casalinghe e le workwomans.
Domani per non fare torto a nessuno mi metto lo smalto rosso, le ballerine, cucino una bella torta di mele e la offro ai genitori davanti a scuola.
Al massimo diranno che soffro di solitudine e cinguettando “poverinaaa” mi adotteranno entrambe.
Irene Vella



6 commenti:

  1. Signora Irene,

    Ho letto che non le piacciono i puntini sulle i, ma converrà che "workwomanS" vada ben oltre le dimensioni di un puntino. Specie se ci si presenta come giornaliste.

    Cordialità

    M. Gravache

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  2. rispondo al signor M.Gravache che so benissimo essere uno pseudonimo caro signor Mimmo: i puntini sulle i così come chi li ama fanno sempre una brutta fine al contrario del caos grazie al quale è nata la vita. E sottolineo che in ogni caso io adopero il mio vero nome e non sfrutto gli altri per esprimere quello che penso, e da questo capisco che il livello di rosica deve essere elevatissimo. Ossequi.

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  3. Poverinaaaaaaaa!!!!!!!!!! oh eccomi qua. Passa anche da me eh.
    Cordialità.

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  4. certoooooooooooooooooooooooooooo mo passo e mi segnooooooo

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    1. passa, ma con cordialità per favore. se no niente. ;)

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  5. ahahahahaah con grande cordialità e certo sennò niente due :)

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