Pochi giorni fa ho letto un articolo
intitolato così “E'scoppiata la guerra delle mamme, quelle che
lavorano detestano quelle che stanno a casa, le sposate odiano le
separate e viceversa. Chi vince? Per ora i papà.” Tanto per
sottolineare il preconcetto che le donne non sappiano far gruppo.
All'inizio è stato un post anonimo
arrivato di mattina: «Ehi, mamma lavoratrice: non ho nessuna
intenzione di socializzare con la tua babysitter». Urbanbaby
(portale americano) l’ha pubblicato fra i tanti, ignaro di
pubblicare una bomba a orologeria . Quella frase buttata lì,
infatti, era la dichiarazione ufficiale di guerra delle Sahm
(Stay at Home Moms) alle Wohm (Work Outside Home Moms), delle
mamme casalinghe alle mamme lavoratrici. Che non hanno tardato a
replicare: «Mandiamo al parco le tate per non socializzare con tipe
come te. Fatti una vita, nullità».
Ma provate voi ad essere una
mamma/lavoratrice, ma non a tempo pieno, con orari flessibili, single
durante la settimana, sposata nei fine, con due figli a carico, senza
aiuti parentali, ma dotata di donna delle pulizie, e a vivere in una
città di provincia: si scatenerà l'inferno.
Sono mamma di due bimbi, di lavoro
vorrei fare la giornalista, dico vorrei perchè spesso le altre mamme
dopo avermi chiesto cosa faccio nella vita, ed io aver risposto fiera
“la giornalista”, mi sento ribattere “ah bello, e di lavoro
cosa fai?”.
Sono anche una di quelle ritenuta
fortunata dalle altre perchè dotata di un maschio e una femmina, che
viene prontamente rimarcato con esclamazioni tipo “uhhh che bello
hai fatto la coppia...la bimba per il babbo, e il bimbo per te,
ehhh si sa i maschi per la mamma hanno un debole...” e via di
luoghi comuni e non ci sono più le mezze stagioni, si stava meglio
quando si stava peggio ecc....
Poi dopo avermi visto sola con le due
belve più e più volte, si sono chieste se fossi separata, una si è
spinta anche oltre, una mattina mi ha fermata chiedendomi “ cara,
ma sei vedova?”, il marito, avvertito al telefono si è toccato
prepotentemente i gioielli di famiglia, sottolineando il gesto con
imprecazioni di vario genere.
Tutto questo perchè le due fazioni
sposate/separate casalinghe/lavoratrici dovevano collocarmi, ed
eventualmente tagliarmi fuori o dalle cene familiari o dalle feste in
discoteca.
Grazie ad un'amica separata infatti ho
scoperto che le sposate temono le separate come Superman la
criptonite, e le temono ancora di più se gnocche e magre, anche se
dimagrite di recente, poi se portano tacco 12 e smalto rosso sono
sicuramente zoccole, quindi alla larga dai mariti.
Ho anche saputo che uno dei mariti dopo
aver parlato più di dieci minuti con una mamma separata con
nonchalance le ha detto “sai adesso devo andare via perchè
altrimenti lo potrebbero dire a mia moglie..” (da notare che erano
fuori dalla scuola insieme ad altri cento genitori.)
Scoperto che non sono separata, né
vedova, ma solo che il marito lavora fuori, e torna per il fine
settimana, si sono sprecati i “uhhh poverina..”, ma ho avuto il
lasciapassare dalle sposate perchè dotata di compagno, e dalle
separate perchè sono simpatica e anticonformista.
Ancora però non riescono a collocarmi
dal punto di vista lavorativo, non ho orari, come le casalinghe, ma
devo tornare a casa a scrivere, perchè ho delle scadenze, anche se
non timbro il cartellino.
Apriti cielo quando si è saputo che
per due giorni alla settimana ho una ragazza che mi aiuta nelle
pulizie: “ ma a che ti serve?tu stai a casa...” e che compro la
pizza o vado al Mac Donalds quando non riesco a cucinare: vade retro
cibi pronti, la spesa si fa solo al mercato bio, e il menù si decide
la domenica per tutta la settimana così ci si porta avanti.
Mi sento nel limbo in eterna lotta tra
le casalinghe e le workwomans.
Domani per non fare torto a nessuno mi
metto lo smalto rosso, le ballerine, cucino una bella torta di mele e
la offro ai genitori davanti a scuola.
Al massimo diranno che soffro di
solitudine e cinguettando “poverinaaa” mi adotteranno entrambe.
Irene Vella
Signora Irene,
RispondiEliminaHo letto che non le piacciono i puntini sulle i, ma converrà che "workwomanS" vada ben oltre le dimensioni di un puntino. Specie se ci si presenta come giornaliste.
Cordialità
M. Gravache
rispondo al signor M.Gravache che so benissimo essere uno pseudonimo caro signor Mimmo: i puntini sulle i così come chi li ama fanno sempre una brutta fine al contrario del caos grazie al quale è nata la vita. E sottolineo che in ogni caso io adopero il mio vero nome e non sfrutto gli altri per esprimere quello che penso, e da questo capisco che il livello di rosica deve essere elevatissimo. Ossequi.
RispondiEliminaPoverinaaaaaaaa!!!!!!!!!! oh eccomi qua. Passa anche da me eh.
RispondiEliminaCordialità.
certoooooooooooooooooooooooooooo mo passo e mi segnooooooo
RispondiEliminapassa, ma con cordialità per favore. se no niente. ;)
Eliminaahahahahaah con grande cordialità e certo sennò niente due :)
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